L’immersione

Con l’immersione si ha l’impressione di realizzare materialmente e simbolicamente il “rivestire Cristo” di cui parla la Scrittura. Siccome l’acqua avvolge interamente il corpo del battezzando, quasi come un vestito, l’immersione rappresenta l’atto di fede del credente che rinuncia al suo vecchio abito (“seppellimento del vecchio uomo”), per indossare l’abito nuovo in senso spirituale (“risurrezione a nuova vita”). Questo abito nuovo è Cristo stesso e la sua natura.

Il senso della completa immersione nell’acqua non è una novità assoluta del battesimo cristiano; è anzi già presente nell’Antico Testamento con due figure assai eloquenti. Pietro lo rende attraverso la figura del “diluvio” che avvolse l’arca salvifica con tutto il suo contenuto umano (e animale), mentre al suo esterno, drammaticamente, per il giudizio espresso da Dio l’acqua compiva una drastica purificazione/condanna del peccato:

…al tempo di Noè, mentre si preparava l'arca, nella quale poche anime, cioè otto, furono salvate attraverso l'acqua. Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma l'impegno di una buona coscienza verso Dio). Esso [battesimo] ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo (Prima Lettera di Pietro 3:20-21).

Un’altra figura, impiegata da Paolo per simbolizzare il battesimo è quella del passaggio del Mar Rosso: anche in questo caso l’acqua da una parte è il mezzo che segna la definitiva separazione del popolo Ebreo dall’Egitto ed è simbolo di salvezza divina, dall’altra costituisce l’elemento che condanna drasticamente, per mano divina, l’orgoglio degli egizi.

Il battesimo è quindi simbolo della salvezza ottenuta grazie alla morte e alla risurrezione del Figlio di Dio, è il rito che dichiara pubblicamente il nostro consapevole e volontario allontanamento dallo spirito del mondo.

Ancor di più va evidenziato che il significato di immersione va esteso all’essere battezzati-immersi nella divinità, nel (dentro) nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. La forma trinitaria utilizzata dichiara la sottomissione del credente all’autorità delle tre Persone della Trinità e l’accettazione della salvezza provveduta dal Padre, manifestata e compiuta dal Figlio sulla croce e rivelata e applicata dallo Spirito Santo alla coscienza dell’uomo, da Lui convinto “di peccato, di giustizia e di giudizio”.